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| La nostra avventura comincia dove finisce il viaggio di Niko, una fuga dagli orrori della guerra in Bosnia verso il Sogno Americano; non passerà molto tuttavia prima di scoprire che il cugino Roman potrebbe aver esagerato un po’ nelle sue lettere che raccontavano di attici da sogno, modelle e soldi facili. Un monolocale sporco, una sgangherata ditta di servizio Taxi ed una montagna di debiti è tutto quello che ci ritroveremo tra le mani. Fortunatamente l’esperienza della guerra e della povertà ci hanno donato quella tempra e quel distacco perfetti per un certo tipo di lavori, sporchi ovviamente, che le pessime conoscenze di Roman ci daranno l’occasione di cominciare. La disillusione di Niko, scappato da una guerra per finire nel bel mezzo di un’altra, è il tema portante di tutta la struttura narrativa, e rappresenta un significativo distacco rispetto al passato. Quel compiacimento scanzonato che caratterizzava la violenza dei precedenti capitoli è sparito; certo, avremo la stessa possibilità di un tempo di compiere atti efferati ed innominabili, ma ad un caro prezzo. Già spezzata dalla guerra, ed ora in vendita al miglior offerente, l’anima di Niko si farà via via più tetra ed oscura
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